
A Faenza esistono già oltre 50 km di percorsi ciclabili, sia interni all’abitato urbano sia di collegamento con alcune frazioni, che concorrono a migliorare la qualità della vita dei nostri concittadini permettendo l’uso di un mezzo di trasporto ecologico e che fa bene alla salute.
Ad oggi a Faenza però le varie piste ciclabili non sono raccordate tra loro, sono tanti singoli percorsi che costeggiano le vie della città. In questi ultimi anni in molte realtà sta prendendo piede la costruzione di quelle che vengono definite “bicipolitane” cioè di percorsi ciclabili ben definiti che siano raccordati tra loro.
La bicipolitana o “velopolitana”, come mi piacerebbe fosse chiamata nella nostra città, riprende il concetto delle linee della metropolitana che con le sue linee collega zone della città attorno a direttrici portanti. Tutto ciò per semplificare, rendere più agevole e quindi stimolare l’uso della bicicletta per gli spostamenti cittadini.
Per la realizzazione della velopolitana occorrerebbe incentrarsi su alcuni punti:
- mappatura della situazione esistente di piste e percorsi ciclabili,
- individuazione delle direttrici portanti per la viabilità ciclabile (e quindi delle così dette linee) al fine di collegare tutto l’abitato urbano e il forese (ove fossero presenti piste ciclabili),
- attenzione al tema della sicurezza con un particolare focus sugli attraversamenti e gli incroci,
- raccordo tra i percorsi ciclabili esistenti al fine di creare percorsi facili e lineari,
- realizzazione di segnaletica apposita,
- indicazione intuitiva dei percorsi delle varie linee,
- individuazione di parcheggi scambiatori auto/bici con postazioni per le biciclette pubbliche,
- intermodalità tra mezzi pubblici e trasporto ciclabile,
- realizzazione di velostazioni, parcheggi sicuri per le biciclette in prossimità dei parcheggi scambiatori.
A fronte di piccoli investimenti la Velopolitana porterebbe ad un importante cambio del modo di vivere la città. Una sfida da raccogliere e sulla quale puntare?
