Destinato alle famiglie dell’Unione della Romagna Faentina che hanno figli che seguono la didattica a distanza
La richiesta più frequente da parte delle famiglie alla notizia del passaggio della Romagna in zona ‘arancione-scuro’, che ha comportato la sospensione della didattica, è stata una soluzione al problema di fronte al quale ci si trova nel caso di genitori o parenti che lavorano in presenza e non sanno come poter accudire i figli a casa e che devono seguire le lezioni attraverso la didattica a distanza. Un problema che i Servizi alla Comunità dell’Unione della Romagna faentina hanno deciso di affrontare con un aiuto concreto in attesa che il Governo risponda alla sollecitazione della Regione Emilia-Romagna di reintrodurre i ‘congedi parentali’.
Ogni comune dell’Unione ha messo a disposizione una cifra, tenuto conto del numero di famiglie che potrebbero ricorrere all’agevolazione, costituendo un fondo complessivo di 124.500 euro (12.000 euro Brisighella; 3.500 Casola Valsenio; 12.000 Castel Bolognese; 81.000 euro Faenza; 9.000 Riolo Terme e 6.900 Solarolo) per le famiglie. Il bonus che verrà erogato sarà di 300 euro per ogni famiglia, con figli tra i 6 e i 14 anni, con un’Isee fino a 35mila euro.
“La formula messa a punto -sottolinea l’assessore ai Servizi alla comunità del Comune di Faenza, Davide Agresti- prevede un assegno da 300 euro per le famiglie, anche monoparentali a carico bambini o ragazzi, di chi sta vivendo l’incertezza della situazione scolastica. Ovvio che se la situazione pandemica dovesse peggiorare e le restrizioni farsi ancora più stringenti siamo pronti ad allargare gli aiuti anche per le famiglie di bambini in età da nido e scuola materna. Per mettere a punto questa misura è stato richiesto un grande lavoro da parte degli uffici che lavorano sotto pressione. Sul fronte della documentazione, abbiamo deciso, anche per non favorire il lavoro sommerso, di promuovere modalità che certifichino il pagamento poco conosciute ma molto agili per prestazioni di lavoro occasionale, baby-sitting assistenza, assistenza domiciliare o lavori casalinghi, come il ‘libretto della famiglia’ che può essere richiesto all’Inps ma anche ai patronati e attivabili anche on line”.