Ieri alla presenza del Sindaco di
Faenza, degli Assessori Luccaroni e Gatta e di Nazareno Guarnieri
della Fondazione Romanì Italia, si è tenuto un incontro sulla
tematica dei Rom a Faenza dal titolo: “Equivoci e incomprensioni.
Conquiste e scoperte”
E’ stata una bella occasione per capire
lo stato sella situazione, molto sentita dai nostri faentini, sul
tema dell’etnia Rom e per capire quali percorsi la Fondazione Romanì
sta intraprendendo nel nostro territorio per arrivare ad una fattiva
e efficace integrazione.
Certo è che in questi anni le
politiche attuate non sono state efficaci, oggi si deve cambiare modo
di approccio: l’obiettivo non è quello di cambiare l’approccio verso
i Rom, l’obiettivo è quello di cambiare anche i Rom, bisogna però
smussare gli equivoci per garantire benefici a tutta la comunità.
E’ fondamentale trovare una soluzione e
arrivare ad una loro evoluzione culturale, infatti a Faenza molti
vivono ancora in comunità tribali, si deve portarli da questa
vecchia organizzazione ad una organizzazione politica (intesa come
organizzazione sociale moderna).
Nei programmi di integrazione è poi
fondamentale una verifica, perchè se questi non portano a risultati
tangibili evidentemente qualcosa non funziona e bisogna o modificarli
o bloccarli.
Il Sindaco ha evidenziato che in questi
anni ci sono stati momenti di fallimento nelle politiche attuate e ha
ribadito che integrazione non vuole dire omologazione. Dobbiamo
imparare a vivere civilmente ed evidenziare con forza
l‘imprescindibilità della legalità per la costruzione di un
percorso: i diritti devono andare di pari passo con i doveri.
Si opererà su 4 filoni: integrazione
scolastica, assistenza sanitaria, lavoro e abitazione. In questi
giorni infatti è stato tenuto un corso per docenti con l’obiettivo
di conoscere meglio aspetti della cultura Rom che spesso impediscono
un dialogo costruttivo.
Si deve distinguere tra chi compie atti
criminali e chi compie azioni “balorde”: in passato a Faenza i
Rom sono stati abbandonati a loro stessi, abbandonati nel degrado. Va
sottolineato, inoltre, che spesso i problemi che vengono lamentati
dai cittadini sono causati da persone di passaggio e non dai
residenti nel comune di Faenza.
La comunità Rom ha sbagliato, si è
chiusa in se stessa, in un vortice senza uscita, obiettivo è fare in
modo di riaprirla, di renderla parte della vita cittadina, applicando
esperienze positive già provate con successo in altri territori.
Si deve assolutamente investire sui
giovani, perchè lì si gioca il futuro, è necessaria la
collaborazione dei cittadini, un appoggio dal basso perchè
altrimenti questo problema non troverà mai soluzione. L’integrazione
si fa in 2 come l’amore: Rom e Faentini assieme.
Concludo con un pizzico di amarezza
perchè spesso si parla e ci si lamenta della questione dei Rom e
quando c’è la possibilità di capire qualcosa, di costruire
qualcosa, di intravedere un futuro migliore, sia per la città sia
per questa comunità, in pochi sono disponibili a superare i
pregiudizi e a capire qualcosa. Ieri eravamo solo una ventina, ma è
stato un incontro davvero interessante, costruttivo e stimolante, è
stata un’occasione persa perchè ognuno poteva porre domande e
sentire risposte chiare e concrete. Spero che in futuro, nei prossimi
incontri, anche chi è fortemente critico voglia mettersi in gioco e
accettare di ascoltare abbandonando odio e preconcetti.
La strada non è facile e non
immediata, ma con la collaborazione e la volontà di tutti (Faentini
e Rom) una soluzione si può raggiungere.
qui il link della Fondazione Romanì-Italia –> http://www.fondazioneromani.eu/
