
Il
progetto dell’Unione della Romagna Faentina procede secondo le tappe
e i tempi previsti, noti da tempo, e continua ad essere costruito
passo dopo passo.
Con
l’Unione vincono le economie di scala, il risparmio, la sobrietà
amministrativa e allo stesso tempo l’intero territorio cresce di
valore, competitività e di attrattività, ma anche di peso specifico
e di potere contrattuale verso gli appaltatori di servizi pubblici
strategici. Si crea omogeneità fra territori per evitare
anacronistiche duplicazioni e sovrapposizioni nella gestione dei
servizi che creano inefficienza e frammentazione. Sono ormai
consolidate in Italia le esperienze delle Unioni di Comuni già
realizzate che godono di questi benefici.
Si
arriverà, in definitiva, ad una vera ottimizzazione dei servizi e
dei costi delle macchine comunali di Faenza, Brisighella, Casola
Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo.
Il
Partito Democratico ha sempre sostenuto questo percorso, auspicato e
sollecitato anche dalle forze sociali, imprenditoriali, e sindacali
del territorio, riconoscendo che l’Unione dei Comuni della Romagna
faentina sarà un vantaggio per tutti, cittadini e imprese. Basti
pensare, solo per fare un esempio, alla possibilità di fruire di
qualsiasi sportello e ufficio a prescindere dalla residenza e dalla
sede legale o avere a disposizione regolamenti unici.
Essendo
un nuovo percorso di riorganizzazione della governance di un intero
territorio è normale vi siano aspetti tecnici ancora da definire nel
dettaglio, una situazione che può creare qualche resistenza o
perplessità. Nodi che non vanno né enfatizzati né sminuiti, ma
semplicemente risolti con il massimo coinvolgimento delle parti
sociali, dei cittadini, dei dipendenti. Bloccare il percorso
dell’Unione, come richiesto pubblicamente dalle minoranze senza
indicare alcuna alternativa, sembra, ancora una volta, una scelta
dettata più dalla contropposizione politica che da un confronto di
merito, a volte complesso, sulle questioni.
L’Unione
dei Comuni è un processo prima di tutto organizzativo, non certo una
fusione o di condensazione politica, come qualcuno teme. Da statuto
l’Unione e i suoi territori non devono perdere autonomia o potere
decisionale. Ciascuna comunità locale deve poter mantenere la
propria identità e specificità, continuando a scegliere e ad
eleggere i propri organi istituzionali. Il tema di come garantire il
giusto equilibrio tra Consiglio della Romagna Faentina, composto dai
Consiglieri Comunali eletti dai cittadini nei loro Comuni, e gli
Organi di rappresentanza politica dei singoli Comuni (Sindaci, Giunte
e consigli comunali) merita senza dubbio un serio approfondimento,
sul quale il Partito democratico è disponibile e aperto al massimo
confronto.
Il
Partito Democratico faentino continuerà a sostenere questo percorso,
perchè nasce per rispondere ai bisogni e semplificare la vita dei
cittadini, e parte da un’idea di razionalizzazione dei costi
dell’apparato pubblico e dal miglioramento ed efficientamento dei
servizi di prossimità. Un territorio maggiormente integrato e
uniforme in termini di regolamenti, servizi ed opportunità è
l’obiettivo al quale abbiamo il dovere di tendere per migliorare il
territorio in cui viviamo.