
Tra
i crimini più odiosi ed esecrabili vi sono le truffe nei confronti
degli anziani che destano sempre più crescente preoccupazione e
sdegno da parte dei cittadini.
Si tratta di una tipologia di reati,
spesso messi in atto sotto forma di semplici ma efficaci raggiri, che
vanno a colpire le persone più deboli e indifese. Spesso il danno
che provocano, ancor più che economico è di tipo fisico e
psicologico. Infatti, oltre ai risparmi, gli oggetti che spesso
vengono rubati appartengono alla sfera dei ricordi personali, alle
memorie della vita trascorsa con i propri cari. Memorie di persone
scomparse a cui spesso le persone anziane sono aggrappate. Molte
volte il dolore più forte lamentato dalle vittime è proprio il
furto di questi ricordi e, in un certo senso, della vita stessa. Di
frequente, poi, le vittime, dopo i furti, provano vergogna per non
essersi accorti del raggiro e subiscono in silenzio, si lasciano
andare e piano piano si spengono.
Il
fenomeno è grave infatti nel 2012 i raggiri messi in atto verso
persone con più di 65 anni erano 12.618, nel 2015 sono state ben
15.909.
Gli
studi sul fenomeno evidenziano che i truffatori scelgono gli anziani
perché sono obiettivi ideali in quanto spesso soli e solitamente i
malviventi agiscono nelle abitazioni della vittima designata perché
è il luogo dove questa si sente più al sicuro e risulta, di
conseguenza, meno sospettosa. Le truffe si svolgono spesso anche in
strada, di preferenza nei pressi di uffici postali o banche, subito
dopo che gli anziani hanno eseguito prelievi di contanti o ritirato
la pensione.
In
questi anni enti locali (Regioni e Comuni) e forze dell’ordine, oltre
che associazioni, hanno messo in piedi campagne mediatiche di
informazione e sensibilizzazione con consigli e raccomandazioni per
evitare le truffe.
A
fronte del rilevante danno sociale che queste vili azioni producono,
purtroppo ad oggi il nostro ordinamento (art. 640 c.p.) che
identifica la “truffa” prevede sanzioni che, seppure in presenza
di aggravanti, non consentono alle Forze dell’Ordine e ai
Magistrati di intervenire con la necessaria efficacia anche nei casi,
non tantissimi purtroppo, in cui l’autore del reato venga
individuato.
Per
questo motivo, il 2 novembre scorso, è stata depositata alla Camera
una proposta di legge di recante “Modifiche al codice penale e
al codice di procedura penale, concernenti i delitti di truffa e di
circonvenzione di persona incapace commessi in danno di persone
ultrasessantacinquenni”. Il progetto di legge si propone di
inasprire le sanzioni, e rendere più certa la pena, per chi commette
truffe nei confronti degli over 65. Ciò, in analogia con altre
aggravanti già previste dal Codice, eleva la pena fino a cinque anni
di detenzione, rendendo possibile l’applicazione della misura
cautelare della custodia in carcere. Non solo, ma i due reati di
truffa in danno di anziani e di circonvenzione di persone incapaci
vengono inseriti nel novero di quelli per i quali è previsto
l’arresto in flagranza obbligatorio. Inoltre, la sospensione
condizionale della pena viene condizionata alle restituzioni e al
risarcimento del danno, oltre che all’eliminazione delle
conseguenze dannose o pericolose del reato, rendendo così
obbligatorio un meccanismo che oggi è invece discrezionale.
Il
testo dell’ordine del giorno si conclude sollecitando il Parlamento
ad accelerare l’iter di esame per giungere celermente ad una legge
che dia maggiori tutele alle persone anziane e sia più severa nei
confronti di chi commette crimini tanto odiosi.
Il
documento è stato approvato all’unanimità da tutti i gruppi in
Consiglio Comunale.