Al Parlamento Europeo Faenza celebra i 50 anni del Premio Europa

Un viaggio istituzionale al Parlamento Europeo per suggellare, cinquant’anni dopo, il profondo legame di Faenza con gli ideali di una Europa unita, solidale e in pace.

Bruxelles Premio Europa 10.10.2018_3 - Copia

Le celebrazioni del 50° anniversario del conferimento del Premio Europa a Faenza – prima città italiana non capoluogo a ricevere tale prestigioso riconoscimento – sta vivendo in questi giorni uno dei suoi momenti più importante e simbolici, la visita di una rappresentanza faentina al Parlamento europeo di Bruxelles.

Guidata dal sindaco Giovanni Malpezzi, partecipano alla delegazione l’assessore alle politiche europee Andrea Luccaroni, la consigliera regionale Manuela Rontini in rappresentanza del presidente della Regione Stefano Bonaccini, Simona Saliera, presidente dell’assemblea legislativa della regione Emilia-Romagna, Pietro Baccarini, nel 1968 con l’allora sindaco Elio Assirelli protagonista della premiazione nel ruolo di assessore comunale alle pubbliche relazioni, il comandante della polizia locale Paolo Ravaioli e la responsabile progetti europei del Comune di Faenza Monica Visentin.

Presenti a Bruxelles anche alcuni studenti e insegnanti degli istituti scolastici superiorii rappresentanti dell’associazionismo giovanile e dell’imprenditoria impegnata in progetti innovativi in ambito europeo. A fare gli onori di casa il parlamentare europeoDamiano Zoffoli.

Nel programma che si concluderà domani, oltre alla visita del Parlamento Europeo e al momento di ricordo dell’assegnazione del Premio Europa, sono previsti diversi incontri presso Ufficio di Rappresentanza della Regione Emilia-Romagna a Bruxelles, con focus specifici sulle politiche di coesione, l’utilizzo dei fondi strutturali e i programmi europei a favore dei giovani. 

«L’assegnazione a Faenza del Premio Europa– afferma il sindaco Giovanni Malpezzi – ha rappresentato negli anni un grande onore, merito della lungimiranza e dell’attenzione che gli amministratori dell’epoca seppero attribuire agli ideali europei e alla capacità di trasmetterli alla città. Quei semi piantati allora sono germogliati, l’onorificenza non è rimasta confinata nel sentimento di orgoglio per averlo ricevuto, ma si è trasformato in un impegno costante, quotidiano a favore degli ideali europei. Partendo dal passato – conclude il sindaco – dobbiamo continuare a lavorare per la coesione territoriale e sociale, il modo più concreto per trasmettere i valori dell’europeismo alle nuove generazioni e non disperdere l’entusiasmo generato dai tanti eventi di questo anno celebrativo».

(Comunicato stampa dell’Ufficio di Staff del Sindaco)

STORIA DEL PREMIO EUROPA E DEL PERCHE’ FU ASSEGNATO A FAENZA.

La “Giornata dell’Europa”, istituita il 31 ottobre 1964 dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, inizia ad essere celebrata il successivo 5 maggio 1965. Viene scelta tale data, perché il 5 maggio 1949, a Londra, venne fondato proprio il Consiglio d’Europa, approvando contemporaneamente il relativo Statuto.

Tra le prime città italiane a celebrare la “Giornata dell’Europa” ci fu Faenza, la cui Amministrazione Comunale – insieme al Consiglio Comunale, ai partiti in esso rappresentati e alle scuole cittadine – si impegnò a promuovere gli ideali europeisti nella nostra comunità.

La fine della II guerra mondiale con tutti i suoi orrori, aveva fatto maturare in molti popoli Europei, tra cui quello Italiano, il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, così come il desiderio di ricostruire i propri Paesi, sospinti dall’esempio di quattro Padri dell’Europa: Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi, Robert Schuman, Paul Henri Spaak. Il loro esempio aveva spronato Stati che si erano combattuti per anni, quali Germania, Italia, Francia e Belgio, verso nuovi orizzonti, a partire dalla condivisione di interessi e scambi economici. La Ceca, Comunità europea del carbone e dell’acciaio, fondata nel 1951, quale primo nucleo di quella che è diventata l’attuale Unione Europea, aveva proprio lo scopo di mettere assieme gli interessi economici di quei Paesi, primo tassello per accantonare i vecchi sentimenti di vendetta e predominio, e costruire la pace. Orizzonti di pace, ma anche orizzonti oltre i confini della propria patria, tesi alla costruzione di un progetto politico europeo, all’unione di tutte le patrie d’Europa, dall’Atlantico agli Urali.

I Comuni più sensibili a questi ideali, tra cui Faenza, si organizzarono inoltre nella “Associazione dei Comuni d’Europa” e realizzarono nei rispettivi territori numerose iniziative per diffondere l’idea dell’Europa unita, specialmente tra i giovani e nelle scuole. Faenza aderì con convinzione, come affermò il 5 maggio 1968 il sindaco di Faenza Elio Assirelli, “per contribuire alla formazione di una precisa coscienza europea, soprattutto nei giovani: ogni sforzo dei vari Organismi Europeistici rimarrebbe infatti vano se le popolazioni dei vari Paesi rimanessero inattive e assenti”. L’impegno e la continuità di quel lavoro fu riconosciuta dalla Commissione del Consiglio d’Europa, che nel 1968, ritenne Faenza, terza Città d’Italia a riceverlo, meritevole del Premio Europa “per l’azione svolta nel propagandare l’ideale comunitario”.

Quell’anno, il 5 maggio, Faenza celebrò la Giornata dell’Europa e meno di due mesi dopo, il 23 giugno 1968, il Consiglio d’Europa le assegnò – per usare le parole pronunciate in Consiglio comunale da Robert Edwards, vicepresidente della Commissione Poteri Locali del Consiglio d’Europa – “questo grande onore per merito del vostro lunghissimo contributo alla cultura e della vostra storia nella lotta per le libertà umane”.

Cerimonia-di-conferimento-del-Premio-Citta-d-Europa-Parlamento-Europeo-Strasburgo-1968_reference

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