Con tante iniziative si è da poco celebrata la Giornata Italiana per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, a noi la responsabilità di ridare gli spazi cittadini ai bambini.
In questi giorni i bambini delle scuole faentine hanno per qualche ora preso possesso delle strade adiacenti le loro scuole e ci hanno giocato, disegnato, insomma le hanno vissute. E vendendo la loro gioia in volto nel poter usare questi spazi ci richiede almeno di interrogarci.
Lo spazio davanti alle scuole sarebbe giusto venisse interdetto al passaggio delle auto nei momenti di accesso e uscita da scuola, e questo perché l’incontro prima delle lezioni è un momento importante di socialità e di crescita, un’azione semplice che però riesce a far iniziare la giornata con uno spirito positivo.
Ed è chiaro che questo comporta un maggiore disagio nei genitori che accompagnano i bambini, ma come ogni cosa deve essere realizzata con il buonsenso e quindi occorrerebbe prevedere nelle immediate adiacenze aree di parcheggio “kiss and ride” per permettere di accompagnare facilmente i propri figli a scuola, avendo aree parcheggio per soste brevi e oltre a questo l’esperienza del “Piedibus” certamente può essere una valida alternativa per facilitare sia i bambini sia i genitori.
Ma non è solo la questione scolastica che dovrebbe interessarci, infatti Faenza, come la maggior parte delle città, nelle immediate vicinanze al centro ha molte urbanizzazioni organizzate su un asse viario principale e diverse traverse residenziali, le vie dove noi viviamo. Troppo spesso queste zone diventano solo dormitori, luoghi in cui gli spazi pubblici non vengono vissuti, aree dove le macchine sono padrone a scapito dei residenti.
In molte città si stanno realizzando “Aree Residenziali” che con l’apposizione di adeguata segnaletica, avvisano chi passa con l’auto che i “titolari” di quella via sono i residenti, che hanno tutto il diritto di utilizzarla, di poterne vivere gli spazi. Luoghi dove le macchine dovrebbero prestare attenzione e avere rispetto di chi ha voglia di potersi godere anche gli spazi fuori da casa.
E poi perché non prevedere giornate in cui queste strade residenziali vengono chiuse al traffico veicolare, giornate per permettere ai bambini di giocare per strada, come si faceva una volta, per permettere e favorire la socialità tra i residenti, per conoscersi, per condividere.
E infine ricordiamoci che una città viva è una città più sicura.
Non penso che le auto siano da mettere al bando, ma penso che dovremmo avere la forza di ricordarci che la vitalità, il poter godere di spazi pubblici, il poter giocare e conoscersi, siano aspetti importanti per una città, per costruire una vera comunità. Permettere poi a bambini di fare i bambini, di poter giocare è un aspetto che farà crescere cittadini migliori.