Il giardino di Ilenia

Un’area verde dedicata a Ilenia Fabbri, la giovane donna vittima di femminicidio a febbraio di quest’anno

A distanza di qualche settimana dal gravissimo fatto di sangue che ha sconvolto la comunità faentina, al Comune di Faenza è arrivata richiesta, da parte di un’amica di Ilenia, di poter dipingere di rosso una panchina in suo ricordo per sensibilizzare la comunità sulla piaga della violenza nei confronti delle donne.

Da questa prima azione, per volontà del compagno di Ilenia Fabbri, Stefano Tabanelli, è nata, in modo spontaneo, una rete di persone che hanno proposto all’amministrazione comunale manfreda di potersi occupare della piccola area verde che si trova poco distante dall’abitazione di Ilenia.

La richiesta è stata accolta e, dopo aver sottoscritto un ‘Patto di collaborazione’, l’amministrazione ha concesso l’autorizzazione a effettuare alcune piantumazioni di nuovi alberi e la risistemazione del giardino. Per alcuni giorni, con la supervisione del ‘Servizio ambiente, giardini e decoro urbano’ del Settore dei Lavori Pubblici del Comune di Faenza, Tabanelli assieme a tanti altri volontari che hanno aderito, una cinquantina in tutto, hanno messo mano al parchetto, sfalciando l’erba e piantumando alcuni alberi: un melograno e una quercia da sughero, pianta amata da Ilenia. Queste piante faranno da cornice alla panchina rossa che è stata risistemata dalla faentina dalla quale è partita l’iniziativa e sul selciato, state installate, donate da un’artista faentina, un paio di scarpette in ceramica rossa, anche queste, simbolo della lotta alla violenza di genere.

“L’area verde -hanno detto i promotori dell’iniziativa- è stata ribattezzata ‘Il giardino di Ilenia’, per ricordare la terribile vicenda di Ilenia ma è dedicata a tutte le donne che subiscono ogni giorno vio-lenza fisica e psicologica”.

“Con grande piacere -sottolinea l’assessora Barzaglia- abbiamo accolto la richiesta del compagno e degli amici di Ilenia di occuparsi di questo giardino. In quell’area non celebriamo simbolicamente solo la memoria ma rinnoviamo anche l’impegno contro ogni discriminazione e violenza di genere. Ci piace pensarlo come uno spazio dove gli amici e gli affetti di Ilenia possano pensare a lei ricor-dandola tra gli alberi e le piante che più amava e allo stesso momento vogliamo auspicare che qualsiasi donna vittima di violenza trovi in questo spazio la forza per chiedere aiuto”.

La cerimonia è stata svolta in forma strettamente riservata sia per l’emergenza sanitaria ma anche per volontà dei promotori dell’iniziativa. Oltre al compagno e alla figlia di Ilenia, Arianna, al breve momento di questo pomeriggio sono intervenuti il sindaco di Faenza, Massimo Isola, l’assessora alle pari opportunità, Milena Barzaglia, in rappresentanza della Regione la consigliera Manuela Rontini e don Francesco Cavina che ha benedetto ‘Il giardino di Ilenia’.

Una scuola del Veneto realizza una panchina rossa dedicata a Ilenia Fabbri

Venerdì 23 aprile, in streaming, l’inaugurazione alla quale ha partecipato anche il Comune di Faenza

Questa mattina gli studenti delle medie ‘Anna Frank’ dell’Istituto comprensivo di Lugagnano di Sona, in provincia di Verona, hanno inaugurato l’installazione di una panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne, dedicata alla faentina Ilenia Fabbri e a tutte le donne vittime di femminicidio.

L’iniziativa è stata voluta dopo che il personale scolastico della scuola veneta ha appreso del terri-bile episodio che, il 6 febbraio, è costato la vita a Ilenia Fabbri.

“Sull’esempio del ‘Giardino di Ilenia’ sostenuto dall’amministrazione manfreda -hanno fatto sapere dall’istituto comprensivo- il Collegio docenti e il Consiglio d’istituto dell’Istituto di Lugagnano di Sona ha votato all’unanimità per posizionare la panchina all’interno dell’area scolastica. Non ci sono parole per descrivere l’efferato crimine che per l’ennesima volta ha colpito una donna forte, coraggiosa e solare. La scuola è il luogo che tutti, prima o poi, attraversano, un varco obbligato per i ragazzi, uomini e donne del futuro. La nostra speranza è che questo ‘seme rosso’ possa germinare nelle loro menti con l’idea che possa lasciare un segno indelebile affinché l’ignoranza e la brutalità non prendano più il sopravvento”.

In collegamento da Palazzo Manfredi, alla cerimonia, erano presenti in streaming l’assessora alle Pari opportunità, Milena Barzaglia, e il presidente del Consiglio comunale, Niccolò Bosi.

“La nostra città -ha sottolineato l’assessora Barzaglia – è ferita e questo ci impone di provare a ca-pire dove la nostra società stia fallendo su questo tema. L’omicidio di Ilenia è un fatto gravissimo che ci ha sconvolto ma dev’essere anche un monito: bisogna combattere la violenza di genere con ancora maggior intensità. La vicinanza degli studenti, degli insegnanti degli amministratori, della comunità di Lugagnano di Sona, ci commuove profondamente e ci fa capire quanto sia importante che il dolore per quanto accaduto debba trasformarsi in una reazione per mettere in campo mi-sure, iniziative, impegno quotidiano e ogni forma di sensibilizzazione a tutela delle donne. È qui che è fondamentale il ruolo del sistema educativo che deve insegnare il rispetto delle differenze, tema decisivo per contrastare violenze, discriminazioni e comportamenti aggressivi. Quello che la comunità di Lugagnano ha fatto è un tratto lungo il cammino contro la violenza di genere. In quello spazio non rinnoviamo simbolicamente solo la memoria di Ilenia Fabbri ma anche l’impegno su questo tema. Un ringraziamento va a tutti e in particolar modo alle ragazze e ragazzi che questa mattina hanno letto parole così importanti; dal cuore vi dico che sono commossa e che con il vostro impegno dimostrate di essere la luce e la speranza di un mondo migliore”.

“L’azione degli studenti -ha invece detto Niccolò Bosi- è importante perché insegna a non essere indifferenti. È un’alta funzione educativa che rimarca bene il solco, evidenziando come la nostra società debba fuggire e combattere la violenza di genere e come questa non debba trovare alcuno spiraglio. Rimarcare questa condotta con gesti e azioni come quelle messe in campo dall’istituto scolastico veronese aiuta le vittime a non sentirsi sole e a sentirsi abbracciate e sostenute da tutta la comunità, le aiuta a chiedere aiuto”.

All’inaugurazione della panchina rossa, il cui progetto è stato coordinato dall’insegnante Nicola Castoldi assieme alla dirigente scolastica, Elisabeth Piras Trombi Abibatu, hanno partecipato le studentesse e gli studenti delle terze classi, il personale scolastico e la Giunta del Comune di Sona con il sindaco Gianluigi Mazzi, la vicesindaca Elena Catalano, e gli assessori alla scuola e alle politiche giovanili Gianmichele Bianco e Monia Cimichella.

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