Ho avuto l’occasione di fare una gita fino in cima alla Torre: vi racconto come è andata
Che bellezza. Ho avuto l’occasione di poter salire fino in cima alla Torre dell’Orologio. Una vista spettacolare sul centro, sulla città, sulle campagne, sulle colline e sulle città vicine. La Torre è uno dei simboli identitari di noi faentini.
Salendo, si incontra la porticina che dà accesso alla Madonna con il bambino, poi al meccanismo dell’Orologio, alle 3 campane: quella del Consiglio Comunale, quella delle ore e quella che segna i quarti d’ora e infine si arriva sotto la cupola.
L’originale seicentesca Torre dell’Orologio fu fatta saltare dai Tedeschi in ritirata nel novembre 1944. Quella attuale è una ricostruzione fedele, come era e dov’era, del 1953: una delle prime ricostruzioni post belliche.
Il progetto originario spetta a Fra Domenico Paganelli (lo stesso della sottostante Fontana Monumentale) che a partire dal 1604 la fece erigere, sfruttando una base bugnata cinquecentesca. E’ di forma quadrangolare, a 5 ordini sovrapposti e coronata da una cupola. In basso, dentro una nicchia provvista di balcone cinto da una bella ringhiera in ferro battuto e ottone, c’è una Madonna con il Bambino in marmo, di Francesco Scala, del 1611.
In origine era il fortilizio fatto erigere nel 1290 da Maghinardo Pagani da Susinana con massi squadrati di gesso, per controllare le mosse degli assediati nel vicino castello Baccagnano.
Fino al 1500 costituì, insieme alla Rocca, il sistema difensivo del centro abitato.
Danneggiata e ricostruita più volte, la torre fu completamente rifatta nel 1850 e nello stesso anno vi fu posto anche l’orologio.