Dal 1781, il 4 aprile, la Festa del voto della Città alla Beata Vergine delle Grazie, una celebrazione durante la quale vengono ricordati tutti i passati amministratori comunali.
Negli anni tra il 1778 e il 1782 Faenza e la Romagna furono soggette a un importante sciame sismico; in particolare il 4 aprile 1781 ci fu una scossa «terribilissima mai avvertita a memoria d’uomo» [Luigi Zauli Naldi, Il Terremoto del 1781].
La mattina dopo si contarono i danni, gravi le distruzioni, ma si constatò un solo morto e il fatto venne immediatamente interpretato come miracoloso e in Cattedrale si scoprì l’immagine della B.V. delle Grazie.
L’immagine taumaturgica della Vergine delle Grazie viene venerata fin dalla peste del 1400 quando presso la chiesa di Sant’Andrea in Vineis (San Domenico) i domenicani e i cittadini si rivolsero alla Madonna per chiedere la fine della pestilenza. Da allora si diffuse molto il culto di questa immagine che, abitualmente coperta e celata ai fedeli, veniva resa visibile solamente il giorno della festa e in circostanze calamitose o eccezionali.
Le scosse però non terminarono e l’11 luglio se ne avvertì una molto forte che indusse il vescovo a trasferire l’immagine della Madonna delle Grazie fuori dalla Cattedrale, nell’attuale piazza XI febbraio, dove si officiò per circa due settimane in un altare provvisorio nel punto ancora oggi ricordato da un’icona.
Le successive scosse non raggiunsero mai l’intensità di quella del 4 aprile, ragion per cui il 20 maggio 1781 l’Amministrazione Civica decretò che, in segno di gratitudine alla Madonna, il 4 aprile di ogni anno e per i cinquanta successivi si celebrasse a pubbliche spese una cerimonia solenne per la grazia concessa alla città di Faenza. Fu così introdotta la “Festa del voto”.
Il culto della Beata Vergine delle Grazie affonda quindi le sue radici in tempi lontani e il 3 ottobre del 1836 il Consiglio degli Anziani decise di collocare sulle porte della città l’immagine della Vergine e a lei vennero affidate le chiavi delle porte cittadine. Nel 1931 divenne poi la patrona principale della città.

Altare in Duomo dedicato alla Beata Vergine delle Grazie

L’effige della Beata Vergine delle Grazie venerata fin dal 1400

Altrare in Duomo alla BV delle Grazie che ricorda la collocazione dell’effige nelle porte

Altare della BV delle Grazie in Duomo a ricordo dell’indicazione della Madonna delle Grazie come principale patrona

Dove erano situate le porte scomparse c’è un’immagine in ceramica a ricordo

Piazza XI Febbraio, immagine a ricordo della collocazione durante il terremoto del 1781

Porta delle Chiavi con l’effige

Immagine storica di Porta delle Chiavi dove si nota bene l’effige

Porta Imolese, si noti l’effige

Porta Ravegnana

Porta Pia, oggi via Naviglio